Ho sete, significa che sono vivo..
che importa se l'ultimo o il primo,
il cuore vuol battere ancora, ancora..
Oh, sabbia rossa e deserto
la sento negli occhi, in fondo ai miei occhi,
salire dal mare, passando dal cuore..

domenica 10 febbraio 2008

E' incredibile...

E' incredibile.
Il fluire delle cose.
E' sangue che pompa, nelle vene, nelle arterie.
Arriva ad irrorare i piedi, le mani, la testa..
e poi di nuovo al cuore, per proteggerlo..
e tutto questo, senza che nessuno di noi
vi presti la minima attenzione.
A volte mi pare di visualizzarlo
con la sua forza,
con la sua arroganza del
"senza di me sei perso..".
Il tempo.
Tatuaggi sull'epidermide.
La sua clemenza
mi sta restituendo
cio' che un tempo mi tolse.
Pace.

Ritrovato..!

Ritrovato il mio blog!!

venerdì 12 ottobre 2007

Tempo fa, succedeva.. ma per il cuore il tempo non esiste..

Ciao amore mio..
sono appena tornata a casa perchè, visto che ero li', ho voluto rivivere qualche bel momento passato con te, se non altro nella mia mente.. Sono stata a Frascati (quando mi ricapitera' piu' l'occasione di andare senza il terrore di trovarvi insieme?), sono passata vicino casa tua, e ho ripensato a tutti i nostri momenti.. mi sono goduta il tramonto su Roma.. ridendo per quando passavamo lungo la strada a tutta velocità ed per i signori che ti mandavano le maledizioni perche' andavi troppo veloce! E poi il mercatino di Frascati, tutta la strada che facemmo al ritorno dopo la finale dei mondiali cantando e urlando a squarciagola. La bandiera persa per strada e la gioia di avere qualcosa da festeggiare finalmente..
..e poi, ovviamente non potevo non farlo, sono andata a mangiare dove andavamo sempre noi, da flanagan (si scrive così'?). Bruschette e pizza, niente straccetti! Questa volta faceva piu' freddo ma il tavolino era lo stesso, il nostro, quello in fondo che trabballava tutto.. e poi, e poi, ricordi su ricordi e in macchina tutta la nostra musica che suonava creando, quasi magicamente le stesse immagini di un tempo..solo che mi giravo a sinistra per tenere la mia mano sulla tua sul cambio, e c'era solo un finestrino che rifletteva la mia solitudine.. e un pianto si è insinuato in me, senza che una sola lacrima riuscisse pero' ad uscire.. hai presente quando senti che la gola ti esplode ma non puoi fare nulla?
Credo che stanotte piangero', devo pur sfogare ogni tanto questa tristezza che mi porto dentro.. a dir la verità ora sta cominciando ad uscire e forse è anche meglio così, chi lo sa, forse mi sentiro' un po' piu' leggera dopo...
Mi manchi amore mio, mi manchi da morire, forse neanche io mi aspettavo di sentire tutto cio' in modo così lacerante..
Ti prego amore, aiutami.. o ha realizzare il nostro sogno, o a fare in modo che non sia mai esistito.. solo così forse mi svegliero' e non ricordero' nulla..
Quando non sai quello che hai perso, non soffri.
Notte..

giovedì 11 ottobre 2007

Che mesi..

Cosa dire dopo tanto?
Tutto..o niente.
Nulla ha più un senso, se non siamo noi a darglielo,
ed io, ora, in questo preciso istante della mia vita,
non ho voglia di trovarne uno.
So che è facile lasciare che le cose
vadano per conto loro,
so che è un atteggiamento rinunciatario,
troppo spesso egoistico e vigliacco..
ma il punto è: se mi sento giù di morale
(per quanto la mia dose di escitalopram
nel sangue sia aumentata) cosa posso farci?
Mi risponderete: rimboccati le maniche e vai avanti..
non lasciare che il nulla ti avvolga e che la tua vita
sia diretta dal tempo che scorre e da null'altro.
Io allora vi dirò: datemi la ricetta.
Datemi l'input.
Ditemi qual è la parolina magica che VOI utilizzate.
Perchè, per ora, io non ce l'ho.

sabato 19 maggio 2007

Dolce far niente..

Sono a riposo da un bel po' oramai, eppure non sento la stanchezza uscire dal mio corpo, come se portassi un grosso sasso, nella gola, e lo porto ovunque vada. Il mio più grande desiderio? Buttarlo nel fondo del mare, lasciarlo andare giù, nel profondo, dove il silenzio è l'unico rumore che si sente..
..eppure, a questo punto devo pur pensarci, ci sono molto legata, perchè faccio davvero di tutto per non perderlo: la volontà, l'intelligenza, la determinazione sono gli strumenti per fare ciò che si vuole ed io non li utilizzo al meglio.
Mi chiedo il motivo per cui, nonostante il peso, nonostante la stanchezza, mi ostini a trascinarlo. Forse è solo una parte di me, che vorrei abbandonare ma che, essendo letteralmente "mia", ossia parte del mio stomaco, delle mie viscere, non posso... quindi non è questione di volontà. O di intelligenza. E' solo una questiome di accettazione.
Accettare questa parte di me scomoda ed ingombrante, che spesso mi ostacola e ancor pù spesso, dominandomi, mi fa soffrire.
Ma se solo riuscissi a conviverci, a sopportarla, forse un giorno potrei accettarla.. e solo così, forse, non mi peserebbe più.. lasciandola libera di esprimersi, di consigliarmi anche, di indicarmi le sue priorità e le strade che vuole intraprendere.. forse potrebbe diventarmi amica.. questa mia parte scostante e davvero poco educata.. ma si tratta di una parte di me?
...

venerdì 11 maggio 2007

La determinazione..

Devo essere determinata.. i veleni, appena ci si sente avvolti nella coperta dei benefici, arrivano..
Lo so che è un piccolo ostacolo (tanto per tenervi informati, una multa alle 9 del mattino....grrrrrrrrrrrrrrrrrrrr), ma anche questi imprevisti fanno dubitare: sto praticando bene? Ha senso continuare nella pratica se poi ti svegli presto, tutta soddisfatta e poi ti trovi sul cruscotto una multa fatta 5 minuti prima, in un momento in cui i soldi sono un problema serio??
Il mio Karma esce prepotente.. ciò vuol dire che i miei demoni sono lì e mi attendono al varco.. devo trovare la forza per continuare il mio percorso, senza dargli la possibilità di vincere su me. IO CONTRO LORO. Vincerò.
Dal gosho "ITAI DOSHIN JI" che mi è capitato proprio ieri (guarda caso..): "Tutti vi sarete chiesti se realmente i mongoli attaccheranno di nuovo. Io credo che l'invasione sia imminente. Un'invasione sarebbe drammatica, significherebbe la rovina del nostro paese, ma se non dovesse avvenire, il popolo del Giappone offenderebbe il Sutra del Loto più che mai e cadrebbe nell'inferno d'incessante sofferenza. La nazione potrà essere devastata dalla forza superiore dei mongoli, ma l'offesa all'insegnamento corretto cesserà quasi del tutto. Una sconfitta sarà come la moxa che cura le malattie, o come l'agopuntura che allevia il dolore. Entrambe sono dolorose sul momento, ma in seguito portano felicità.
(...) L'impero mongolo può essere come il re Himatala, un messaggero del cielo mandato per punire coloro che erano ostili al devoto del Sutra del Loto. (...)".
Mi chiedo: i miei demoni sono i mongoli, i giapponesi oppure io stessa sono i giapponesi e i mongoli mi ricordano che devo perseguire nel mio obiettivo?
C'è da riflettere..

giovedì 10 maggio 2007

Tenere la testa impegnata..

Dai, tutto sommato oggi è stata una giornata tranquilla. Colloquio, colazione al bar con Giovanni, qualche acquisto, grazie anche ai soldi trovati nel portafoglio messo da parte almeno un anno fa.. quando si dice "i benefici"..
Per il resto sono molto felice di partire, qui la situazione è molto pesante, non ho vie di fuga e valvole di sfogo.. un po' della mia famiglia e, perchè no, del mio mare, mi faranno solo che bene..
Comunque so che per rimanere a Roma, dovrò per forza dimenticare chi devo..
E lo farò al più presto..è solo questione di tempo, lo so, spero solo non sia moltissimo (conoscendo i miei precedenti..!!).
Stasera a riunione, sicuramente ci sarà una parola che mi farà stare bene, del resto è sempre così..
..tutto è lì, mi sta solo aspettando.. troverò, lo so, il modo per afferrarlo.. e poi come ha detto il mio amico buddista "quando cadono le altre colonne, ma sei tu quella portante, puoi sentire il peso del tetto.. ma il soffitto non crollerà, e presto nuove colonne si alzeranno per alleggerirti il peso..".

mercoledì 9 maggio 2007

Capitò una sera

Capitò una sera
pochi giorni a Natale
navigando senza meta
inconsapevolmente alla deriva
t’incontrai
un colpo di fulmine nell’aria
e poi tempesta
così violenta dentro me
come mai avevo provato
l’inebriante musica della tua voce
la luce chiara dei tuoi occhi
mi costringono a te
impossibile resisterti dolce sirena mia
vorrei divenire
la vela che raccoglie il tuo vento
e portarti con me tra gli oceani
essere la marea che ricopre la tue spiagge
tra mille umide carezze
e che le scie delle nostre esistenze
indistinguibili
divenissero cosa sola
la tua bellezza l’onda che mi travolse
la tua indifferenza lo scoglio su cui sono infranto
d’amarezza infinita il mare
in cui sto annegando
il tuo silenzio la mia condanna.

il nostro caffè

Forse l'abbiamo già preso il nostro caffè, in luoghi diversi con altre persone, a nostra insaputa.
Forse mentre tu versavi lo zucchero, io giravo il cucchiaino.
E poggiando le labbra sulla tazzina, forse, ci siamo baciati senza saperlo.

Così da lontano ti stringo le mani senza impegnare le tue. E tu da lontano prendi le mie, le annusi,mi guardi le dita, le conti, ti alzi e vai via.
Perché sei sempre tu che vai via mentre io non rimango.

Nostoriu Zoica

rete lanciata

Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.

martedì 8 maggio 2007

Sto Piangendo

Apro un cassetto
trovo una corda
bianca
la sciolgo
tiro tuui i suoi fili
tesso una tela
faccio dei fazoletti
e asciugo le mie lacrime.

Cancellata..

Sono stata cancellata, eliminata, sostituita con dei trattini..
Perchè tutto ciò?
Era solo un modo per sentirmi ancora in contatto..
ed invece vengo "bannata",
come fossi una delinquente.. per chissà quali paure..

lunedì 7 maggio 2007

Divenire?...

Grandi agglomerati di acqua condensata, nuvole spugnose..
quasi zucchero filato.. ma meno dolce.
Fa male il cielo bianco. Sai che pioverà.
E giù rotoleranno tutte le paure che non hai saputo vivere,
tutte che tue parole che non hai saputo ascoltare
e che ora ti rimbombano nella testa fumante..
Sei un fiammifero appena consumato dal vento,
con il bastoncino corroso dal fuoco e quell’odore di “finito”,
che brucia le narici.. Esci e girovaghi tra le strade deserte,
colme solo delle urla assordanti del tuo io ferito e ti fai strada,
saltellando giocosamente tra le pozzanghere di insoddisfazione..
sai fare solo quello..
Poi ti fermi e guardi verso l’alto, cercando lassù,
con gli occhi, di vedere negli occhi, la causa del tuo dolore.
Non scorgi altro che vuoto e, mentre i capelli ti si appiccicano sul viso,
cadi a terra, con le ginocchia che, scricchiolando sotto il tuo peso,
ti ricordano che sei avvolta in un corpo.
Giornata d’inverno amica mia. Giornata d’inverno..che sembra infinita..

Budda quotidiano (di Gianna Mazzini)

Io sono come mi comporto.
Non "come vorrei essere" ma come penso, parlo e agisco.
Io sono il risultato dei miei pensieri. Sono la verità che esprimono le mie parole. Sono la somma dei miei gesti, di tutti i miei gesti, giorno dopo giorno.
È una fortuna essere nati come esseri umani.
Ecco: non approfittare di questo immenso onore è la perdita più grande.
Vivere può essere una cosa bellissima. Vivere, e farsi sorprendere: ogni giorno come fosse il primo.
La vita ne contiene tanti di giorni. Ogni giorno contiene centinaia di migliaia di istanti. E in ognuno di questi istanti posso dire sì o no alla vita. Dire sì al fatto che a ogni causa corrisponde un effetto, sì all'idea di usarla per creare valore, sì a cambiare e sentire gli altri nel mio orizzonte di vita. Oppure dire no. Dire no all'idea che la vita è eterna. No, e scegliere i pensieri più bassi, le parole meno rispettose, le azioni più violente.
No perché si può essere buddisti e comportarsi come se non lo fossimo.
Il presidente Ikeda dice che ci troviamo di fronte a un bivio.
«O crediamo che la natura di Budda esista in ogni persona e costruiamo una civiltà della nonviolenza, oppure lasciamo che l'oscurità e l'ignoranza nostra e altrui ci ottenebrino e scegliamo la violenza della barbarie. [...] Io sono convinto che la strada per contribuire alla pace su scala mondiale sia seguire il Buddismo del "comportamento da essere umano"» (MDG, 2, 165).
La fede, nel Buddismo, sta nel comportamento. E non solo il comportamento di fronte alle difficoltà. Ma anche quello nella vita di tutti i giorni. Quando tutto scorre e non ci sono problemi incombenti o questioni difficili che stringono il cuore e lo fanno piccolissimo. Perché la prima cosa che abbiamo imparato è che il Buddismo insegna a trasformare gli ostacoli in opportunità, a trasformare le sofferenze in gioia, e tutto quello che non va diventa un'occasione per vincere. Insegna che le difficoltà sono il motore di ogni cambiamento. E l'attitudine alla lotta, a un atteggiamento attivo di fronte alla sofferenza, è espressione vitale della nostra fede.
Ma quando la vita scorre tranquilla? Cosa vuol dire vivere da Budda?
Nel mondo in cui viviamo sembra prevalere la logica del profitto a ogni costo, la logica che dice che vince il più forte, il più furbo, e guai a essere buoni. Tolleranti, pazienti, educati. Rispettosi.
«La forza di rimanere saldi in mezzo a questa furiosa corrente dei tempi risiede in una fede incrollabile nella natura di Budda, nostra e degli altri, unita ad azioni per mettere concretamente in pratica questa convinzione e dimostrare rispetto per la vita di tutte le persone. Questo perché l'impulso irresistibile che conduce al conflitto sorge dall'"ignoranza". Nel Buddismo ignoranza significa mancanza di consapevolezza o di fede nel fatto che le persone posseggono la natura di Budda» (MDG, 2, 106).
«Quello è antipatico». «Quella si comporta così». Si dice in quelle circostanze. Come fossero giustificazioni.
Ma l'espressione più alta della fede sta nel comportamento.
Il pensiero centrale del Sutra del Loto è il rispetto per ogni forma di vita. L'asse centrale della pratica buddista, dunque, dovrebbe essere comportarsi di conseguenza.
«Il rispetto assoluto per gli altri del bodhisattva Mai Sprezzante significa che non esiste una persona che non possa ottenere la Buddità e l'ignoranza opera per impedirci di comprenderlo. Quando si è preda di questa illusione, anche se ci viene detto che ogni persona possiede la natura di Budda, cioè il potenziale per ottenere la Buddità, noi non riusciamo a crederlo» (MDG, 2, 140).
Il rispetto della natura di Budda degli altri si manifesta anche attraverso cose piccole, come non parlare o non pensare male degli altri. Di ogni fatto, di ogni situazione, di ogni persona si può pensare e dire bene o male. Ecco: il Budda è chi sceglie sempre il pensiero migliore. La parola più incoraggiante. L'azione più compassionevole.
Il Budda quotidiano fa l'esercizio continuo di scegliere il bene.
Scegliere bontà d'animo, pazienza, tolleranza e rispetto non vuol dire essere tonti. Ma sentire profondamente il funzionamento della vita.
Se parlo male di qualcuno apparentemente è lui o lei che voglio colpire ma quelle parole, nella realtà profonda, sono mie. Lui o lei me le tirano fuori, ma sono mie. Se non abitassero dentro di me non riuscirei nemmeno a pensarle, a dirle, a trovarle. Se non fossero mie non incontrerei nessuno che le rappresenta.
Ma con quei pezzi di male che scopro dentro di me che ci faccio?
Non si tratta soltanto di evitare il male, di non essere violenti nei pensieri, con le parole o coi gesti. Ci vuole l'intenzione di trasformare quel buio in una zona di luce. Si tratta di diventare incisivamente attivi: facendo vivere la nostra natura illuminata possiamo risvegliarla negli altri.
Lodare. Scegliere il bene negli altri significa cercarlo dentro di me. Anche questo è "comportamento". Anche questa è un'espressione della fede.
Bontà d'animo, pazienza, tolleranza e rispetto sono poco senza la convinzione assoluta di essere un Budda e che la natura di Budda sta in tutti quelli che mi circondano.
I sentimenti buoni non bastano a cambiare il mondo se non sono accompagnati dalla convinzione profonda del proprio valore come esseri umani e della propria missione nell'essere nati, proprio ora, proprio qui, proprio così come siamo.
È uno stato d'animo forte, attivo: trasformare tutto in valore. Dentro un cuore che sa, che ha scelto di comportarsi come un Budda. E di dedicare la sua vita agli altri. E di lottare con il desiderio della felicità di tutti.
Noi abbiamo la capacità di cambiare le cose, questo ci ha insegnato Nichiren. Non solo nelle circostanze estreme, quelle drammatiche che ci impongono una soluzione ma anche e soprattutto nelle centinaia di migliaia di momenti di vita qualunque. Mentre camminiamo, viviamo e costruiamo quel che verrà.

Citazioni

Un fuoco, per quanto divampi furioso, dopo qualche tempo si spegne. L’acqua per quanto scorra lenta, non si arresta facilmente.
Nichiren Daishonin

Nichiren Daishonin scrisse: «Se accendi una lanterna per un altro, anche la tua strada ne sarà illuminata». Abbiate fiducia che più alimenterete la fiamma dell’altruismo e più la sua luce diffonderà la felicità nella vostra vita.
Chi possiede uno spirito altruista è la persona più felice al mondo.
Daisaku Ikeda

Il segreto per far volare gli aquiloniè di aspettare il vento. Quando questo inizia a soffiare, date uno strattone alla corda per farlo alzare dalla folata,mentre iniziate a correre controvento. Ricordate che anche quando incontrate dolori o difficoltà nella vita, queste vi daranno la possibilità di crescere e volare verso l'alto, come il vento contrario per l'aquilone.
Daisaku Ikeda, Nuova Rivoluzione Umana, vol. 6

La collera tra noi (di Manuela Vigorita)

Nel capitolo Hoben del Sutra del Loto la parola coraggio è scritta così: mushoi. Letteralmente significa “senza paura” e corrisponde a uno degli attributi del Budda. Coraggio. Mushoi è una parola bella. È un coraggio bello e potente e felice, quello di imparare a lottare contro i veleni che inquinano la nostra esistenza, contro i veleni che uccidono la felicità.
Il coraggio di combattere il male, allora, non sarà un’altra guerra come le altre. Non ci saranno vittime, né carnefici. Non ci sono vite condannate a morte, deportazioni, fucilazioni. Non ci sono parole che umiliano, pensieri che odiano, non c’è il gusto del potere. C’è la fatica di inventarsi un modo. Di scovare ogni volta parole e azioni non previste dagli schemi mentali dell’opposizione, dell’essere contro tutto e tutti, dell’affermare sé a scapito di altri. C’è la fatica dell’imparare a tradurre i sogni in realtà, dell’imparare a non farsi vincere dagli ostacoli, dalle difficoltà, la fatica di non fermarsi di fronte a niente, di fronte a nessuna paura. La fatica di rimanere dove si è, senza scappare, e da lì imparare ad amare, a parlare, ad agire pensando alla felicità degli esseri umani: tutti, non solo alcuni, non solo i più ricchi, i più potenti, i più fortunati.
«Non c’è bisogno che chi pratica il Sutra del Loto lasci il suo posto e vada altrove – si legge negli Insegnamenti orali di Nichiren Daishonin – Ora i luoghi dove Nichiren e i suoi seguaci recitano Nam-myoho-renge-kyo, che siano vallate, montagne o selve, sono tutti terre di luce eternamente tranquilla». Il Buddismo di Nichiren insegna a ricercare l’Illuminazione dove si è, in questo mondo di saha, anche in mezzo a orrori, cose che fanno male, ingiustizie e dolori.
«Ma se, come implica il termine sanscrito saha (sopportazione) – scrive, commentando questo brano, Ikeda – questo è un mondo in cui le persone devono continuamente soffrire, come è possibile chiamarlo terra di luce eternamente tranquilla? Nel capitolo Juryo del Sutra del Loto il mondo di saha assume un significato diverso: da luogo di tragedia diventa il “palcoscenico della liberazione dell’umanità” su cui il Budda continua a salvare gli esseri umani in mezzo a ogni sorta di difficoltà». Senza paura, senza pregiudizi, senza veleni.
Per combattere la collera non c’è bisogno di altra collera. Per combattere la violenza non c’è bisogno di altra violenza. Per combattere la perversità del potere non c’è bisogno di potere. Ci vuole coraggio, il coraggio di riconoscere e combattere il male della collera, dell’odio, dentro e fuori di sé.
Tratto da : Buddismo e Società n.88 settembre ottobre 2001

Buddità

Se raggiungiamo lo stato di Buddità in questa esistenza, essa pervaderà tutte le nostre vite. Lungo i nuovi cicli di nascita e morte godremo di buona salute, ricchezza e intelligenza in un ambiente favorevole e faremo esperienza della fortuna accumulata. Ognuno di noi possiederà una missione personale e nascerà nella forma adatta per realizzarla.
Daisaku Ikeda

Nam Myoho Renge Kyo

Come possiamo ricevere benefici o risolvere i problemi attraverso al recitazione di Nam Myoho Renge Kyo? E' possibile, per dei comuni mortali quali siamo, diventare illuminati proprio come il Buddha? Come possiamo realizzare l'Illuminazione?
Coloro i quali recitano Myoho-renge-kyo, il titolo del sutra del Loto, anche senza capirne il significato, afferrano non solo il cuore del sutra del Loto, ma anche l’essenza di tutti gli insegnamenti del Budda.

dal gosho " Così ho udito " NIchiren Daishonin

Shakyamuni-Origine di tutto ciò che nel mondo è legato alla sofferenza-

L'ignoranza dipende dal karma;
il karma dipende dalla coscienza;
la coscienza dipende dal nome e dalla forma;
il nome e la forma dipendono dai sei organi di senso;
i sei organi di senso dipendono dal contatto;
il contatto dipende dalla sensazione;
la sensazione dipende dal desiderio;
il desiderio dipende dall'attaccamento;
l'attacamento dipende dall'esistenza;
l'esistenza dipende dalla nascita;
la nascita è legata alla vecchaia, alla morte, alla tristezza,
alla lamentela, alla miseria, all'afflizione ed alla disperazione.
Le 4 Nobili Verità:
1) La Nobile Verità del Dolore, la quale insegna che tutta l'esistenza é
dhukha, o sofferenza;
2) La Nobile Verità dell'Origine del Dolore, che illustra come la sofferenza sia causata dal desiderio;
3) La Nobile Verità dell'Estinzione del Dolore , che insegna lo sdradicamento dai desideri e dalle sofferenze della vita,e di come si possa ottenere il Nirvana
4) La Nobile Verità della Via che ci guida all'estinzione della sofferenza, la quale è la Via Ottuplice di:
1) Retta Vista;
2) Retta Decisione;
3) Retto Parlare;
4) Retto Agire;
5) Retto Modo di Sostenersi;
6) Retto Sforzo;
7) Retta Concentrazione;
8) Retta Meditazione.
L'ignoranza dipende dal karma;
il karma dipende dalla coscienza;
la coscienza dipende dal nome e dalla forma;
il nome e la forma dipendono dai sei organi di senso;
i sei organi di senso dipendono dal contatto;
il contatto dipende dalla sensazione;
la sensazione dipende dal desiderio;
il desiderio dipende dall'attaccamento;
l'attacamento dipende dall'esistenza;
l'esistenza dipende dalla nascita;
la nascita è legata alla vecchaia, alla morte, alla tristezza,
alla lamentela, alla miseria, all'afflizione ed alla disperazione.

E' un nuovo giorno..

Oggi il sole splende..
credo proprio che andrò al mare. E si, anch'io ho bisogno di produrre, ogni tanto, un po' di serotonina!! E allora dico a tutti: buona splendida giornata (tanto nel pomeriggio pioverà.. e se non dovesse..tanto meglio!).
Arriva sempre il momento della rinascita.. forse ancora un po' lontano, ma io non dispero. Sei qui amica mia, sei qui e devi divorare la vita..
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